Logistica e trasporti: un lavoro per donne

La logistica in Loran Italia è (anche) rosa
La logistica, in particolar modo nell’ultimo anno, ha confermato essere uno dei settori più strategici del mercato per il soddisfacimento dei bisogni primari.
È un mondo dinamico che conta una importante componente maschile, ma non è un lavoro “solo” per uomini: la percentuale femminile infatti, oltre ad essere costantemente in crescita (2,1% nel 2019, in crescita rispetto all’1,6%del 2018 – fonte Ministero del Lavoro), è considerata un valore aggiunto in termini di determinate soft skills fondamentali per gestire un lavoro così complesso.
Capacità di lavorare sotto la pressione, gestione tempo e multitasking sono solo alcune delle necessarie caratteristiche che una risorsa impegnata in questo mondo è importante metta in campo.
Quello della presenza di quote rose all’interno di questo settore è un argomento che ci tocca molto da vicino: abbiamo scelto di farcelo raccontare da una donna appassionata del suo lavoro, per confermare quanto, quello della logistica e dei trasporti, sia un settore in cui passione e dinamicità vincono sempre!
Sara Rucci, corriere Loran Italia, ci racconta in questa intervista la sua esperienza in azienda, il suo lavoro quotidiano e quella consegna speciale…
- Sara, da quanto tempo sei con noi in Loran Italia?
La mia avventura è cominciata all’inizio del 2020, da quando Loran ha accettato la sfida di collaborare per la maggiore committente del mondo e-commerce.
- Quali sono le tre parole che descrivono cosa rappresenta per te questo lavoro?
Affidabilità, perché un cliente si aspetta che i corrieri trattino il suo pacco con cura e attenzione. Competenza, perché dietro ogni singolo pacco ci sono indicatori di performance che misurano le competenze dei driver, nell’ottica della “customer obsession” (consegne in tempi rapidi, prodotto integro, luogo sicuro). Solarità, perché il nostro è un lavoro impegnativo e ricco di incognite: dal sole alla pioggia, al traffico, ai possibili danni ai mezzi, è importante essere in grado di gestire gli imprevisti e avere una buona capacità di problem solving. Viene da sé che un atteggiamento positivo e propositivo è fondamentale per gestire con la giusta lucidità eventuali situazioni “fuori programma” e affrontare con la giusta carica la giornata!
- Qual è l’aspetto che preferisci del tuo lavoro?
Prima di tutto il far parte di una grande macchina organizzativa, nella quale mi sento coinvolta e sono parte attiva. Il grande progetto dell’e-commerce può realizzarsi solo quando ognuno di noi risorse Loran svolge in modo diligente e responsabile il proprio operato: se non fosse così, non saremmo riusciti a raggiungere risultati così soddisfacenti!
Un altro aspetto è il contatto con la gente, con la quale si instaura un rapporto di fiducia, spesso ricambiato con gesti di gratitudine. Un caffè, un bicchier d’acqua, o della frutta fresca, sono gesti che ti aiutano a capire il legame che ogni persona instaura con il SUO corriere. Consegniamo sorrisi insomma!
- In che modo il tuo team ti supporta?
In Loran – Station Bari (ma sono convinta che sia così anche sul nostro nodo di XPT -Exchange Point- Arcola) c’è collaborazione, confronto e supporto. Nessuno viene mai lasciato solo in balìa delle difficoltà e se ho bisogno di un supporto, una squadra di Colleghi (con la “C” maiuscola) è sempre pronta ad aiutarmi.
Iniziamo le giornate partendo per le prime consegne tutti insieme e rientriamo nello stesso modo, insieme, senza lasciare nessuno indietro (non esiste il più bravo e neanche l’ultimo). La localizzazione del mio mezzo è un altro fattore che contribuisce a darmi sicurezza durante il percorso: i dispatcher sanno dove mi trovo e per quanto tempo, e sanno darmi indicazioni precise. Questo mi permette di lavorare in modo più sereno. Il driver lavora solo ma in realtà non è mai solo: dietro di lui c’è un’intera squadra di supporto!
- Ci racconti la consegna più speciale che hai fatto?
Ogni consegna è speciale, ma nel cuore è rimasta impressa una consegna destinata ad un bambino di circa 3/4 anni. Aspettava dal primo mattino di ricevere il suo dono, ma purtroppo io sono riuscita a raggiungerlo solo nel tardo pomeriggio. Arrivata sul luogo della consegna, lui era in trepidante attesa sul balcone e alla mia vista l’ho sentito gridare: “Mamma il corriere! È per me!”.
Il bambino è sceso accompagnato dalla madre e davanti ai miei occhi si è palesata un’immagine che mai più scorderò: la gioia e la felicità incontenibili che trasmettevano i suoi occhi.
Perché essere un driver è come essere Babbo Natale tutti giorni!